Il Cammino di Santiago di Compostela è il lungo percorso che i pellegrini, fin dal Medioevo, intraprendono, attraverso la Francia e la Spagna, per giungere al santuario di Santiago di Compostela, presso cui ci sarebbe la tomba dell’Apostolo Giacomo il Maggiore, il cui ritrovamento risale al IX secolo.

«San Giacomo il Maggiore dopo l’ascesa di Gesù al cielo, iniziò la sua opera di evangelizzazione della Spagna spingendosi fino in Galizia, remota regione di cultura celtica all’estremo ovest della penisola iberica. Terminata la sua opera Giacomo tornò in Palestina dove fu decapitato per ordine di Erode Agrippa nell’anno 44. I suoi discepoli, con una barca, guidata da un angelo, ne trasportarono il corpo nuovamente in Galizia per seppellirlo in un bosco vicino ad Iria Flavia, il porto romano più importante della zona. Nei secoli le persecuzioni e le proibizioni di visitare il luogo fanno sì che della tomba dell’apostolo si perdano memoria e tracce. Nell’anno 813 l’eremita Pelagio (o Pelayo), preavvertito da un angelo, vide delle strane luci simili a stelle sul monte Liberon, dove esistevano antiche fortificazioni probabilmente di un antico villaggio celtico. Il vescovo Teodomiro, interessato dallo strano fenomeno, scoprì in quel luogo una tomba, probabilmente di epoca romana, che conteneva tre corpi, uno dei tre aveva la testa mozzata ed una scritta: “Qui giace Jacobus, figlio di Zebedeo e Salomé”.»

Per questo motivo si pensa che la parola Compostela derivi da Campus Stellae (campo della stella) o da Campos Tellum (terreno di sepoltura).

Le strade francesi e spagnole che compongono l’itinerario sono Patrimonio dell’umanità dell’UNESCO: il 23 ottobre 1987 il Consiglio d’Europa ha riconosciuto l’importanza dei percorsi religiosi e culturali che attraversano l’Europa per giungere a Santiago de Compostela dichiarando la via di Santiago “itinerario culturale europeo”.

Questo riconoscimento, che pone l’accento sul carattere storico e culturale del Cammino, è stato probabilmente una delle principali ragioni della forte ripresa di frequentazione del Cammino stesso, a partire dagli anni novanta, anche da parte di persone che non lo percorrono per motivi religiosi e – in misura crescente di anno in anno – di nazionalità non spagnola.

Nella Tradizione popolare e nell’iconografia di san Giacomo – soprattutto ispanica – è potente la figura del santo come Matamoros, alfiere celeste, intercessore e vessillo della ribellione della Spagna al dominio islamico.

Profondamente intrecciata alla devozione popolare, infatti, si fece strada la particolare devozione iacobeada, che faceva di Santiago il pilastro divino della riconquista dell’Europa meridionale dal dominio degli invasori musulmani, devozione che i numerosi pellegrini veicolarono in tutto il continente cristiano, facendo di san Giacomo una sorta di protettore dei cristiani dalle scorrerie ed invasioni di popoli islamici.