Cammino di Santiago: bilancio di un’esperienza vissuta pienamente.
Come ho avuto modo di appuntare sul mio diario, noi esseri umani abbiamo bisogno di nutrire tutte le tre componenti che albergano in noi: corpo, mente, spirito.
Il Cammino ci offre questa possibilità.
Dal 24 luglio al 19 agosto ho chiesto molto al mio CORPO, al contempo ascoltandolo con attenzione in ogni sua piccola parte, curandolo con premura dai piedi ai capelli, cercando di prevenire vesciche e infortuni,facendo esercizi quotidiani; risultato: ho percorso in 22 giorni 949 chilometri, impiegando 214 ore, bruciando 53.519 calorie e perdendo due chili, sono partito con dolori alla spalla e alle anche che alla fine non c’erano più, .
Informandomi prima e durante il Cammino, parlando con persone di ogni nazionalità, leggendo e osservando, prendendo appunti e cercando di rappresentare al meglio ciò che vedevo e vivevo, ho stimolato la mia MENTE.
Un mese di “libera solitudine”, ore e ore camminando sotto il sole o la pioggia, il guardarmi dentro senza infingimenti, sforzandomi di rappresentare al meglio ciò che provavo appuntandolo sul mio diario, l’impegno di assolvere ai minimi impegni richiesti a un credente… hanno sicuramente rafforzato il mio SPIRITO.
Credo che aldilà delle ragioni, per ognuno diverse, di partire per Santiago, il Cammino è una palestra di vita utile per fare il punto su ciò che desideriamo, per migliorare il rapporto con noi stessi e con gli altri, per riportarci in forma fisica, per riflettere su una dimensione più alta del nostro vivere.
Poi si rientra nella quotidianità, ci si rimmerge nei problemi lasciati, ci dobbiamo confrontare con chi non ha vissuto la stessa esperienza, ci ritroviamo a dover decidere con maggior consapevolezza se continuare come prima o se dare una svolta alla nostra Vita … ecco che allora ha inizio il vero Cammino!